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Booh...LerO

Coreografie

Docente e Corripetritice

Musica

Direzione

Marcello Algeri

Sabrina Rinaldi

Maurice Ravel

Maria Luisa Rota

La coreografia ha per titolo Bolero, e non potrebbe averne un’altro perché in questa parola è contenuta tutta la forza di un capolavoro.

Il Bolero è un lungo motivo ripetuto più volte, con strumenti diversi, combinazioni di settori dell’orchestra, di sonorità a volte più significative, a volte più spartane. Il tutto si evolve poi con un crescendo quasi onomatopeico dell’affanno umano, del battito bestiale, fino a quello che sembra un grido di liberazione emesso dall’orchestra, che coincide con l’azzeramento del ritmo. Bolero è talmente semplice da sembrare un esercizio, una cosa costruibile meccanicamente senza anima ed invece accade tutto il contrario, in maniera coinvolgente. Un vero mistero.

Ed è da questo mistero che la coreografia si sviluppa: Immaginate danzatori coinvolti in una danza che è espressione di pura sensualità. Forse essi si conoscono o forse no, ma tutti adesso sono all’interno del quadrato di luce e danzano e i movimenti lenti iniziali sono prerogativa di quello che inevitabilmente dopo accadrà. Iniziano piano, sfiorandosi, studiandosi, aspettando le mosse dell’altro, poi il ritmo ha il sopravvento e, in sincrono, raggiungono l’esplosione del parossismo finale.


Questa coreografia è la metafora della vita, nella quale spesso si è travolti da un vortice di cose da fare con un ritmo incalzante e crescente. Improvvisamente però arriva la liberazione che placa tutto. La liberazione può essere l’autocoscienza di aver esagerato, può essere un incontro che ti illumina, può essere la morte.

 

La musica di Ravel è una colonna sonora di eccellenza e questa musica, dopo la sua composizione, in pochi anni si è diffusa in tutto il mondo ed è conosciuta e amata molto di più di brani famosi, vuole dire che c’è un mistero che probabilmente sottende al mistero della vita.

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